all'alba di un giorno
All’alba di un giorno intero
Mi pongo
Come dormiente in preda al sogno del mondo
Ombre che sfuggono –si addensano
Oltre quello stato dell’essere in cui divengo
Pane e terra opera delle mie mani
Uomo di fango e di soffio
All’aurora di un giorno unico
Assurge
L’aroma del sangue e del pensiero
In profonda smemoratezza
Batte di pura forza il mio ardente cuore
Nell’incedere della vastità ininterrotta
Sale dal fondo del tempo il richiamo
Dell’eterna presenza
Leste meteore trascorrono
La fulgida notte si muta nella radianza
Del sé che si esprime
Un canto eterno mi pervade
In luccicanza d’ogni volto del mondo
Al mezzo di un giorno intero
Il rintocco di un nome
Al pulsare incessante s’incide di legge perenne
Eco dell’assoluto
In un punto focale s’esclama
In verità di vita pura esistenza
Quale perfetto uno dell’unità molteplice
In un ‘estasi splende la ferma immagine
Un io si incendia e vive di propria sorte
Al meriggio di un giorno irripetibile
Un grumo lievita
Nucleo del seme mio che si conferma
Risa e pianto scandiscono l’impronunziato silenzio
A cui appartenne ogni flusso primevo
Un deliquio s’evolve in levità di luce
Le chiarità che sprigiona
La fonda oscurità d’ogni contrasto
Al tramonto del mio eterno giorno
Inclino alle antiche radici
Ed in quel sangue affondo riso e pianto
Pane e terra mutando in solo canto
Libere stelle affermano ogni fissa memoria
A prua vedendo navigo
Quanto avviene da sempre
Verso la notte madre a ritrovarmi intatto.