Alla Corte Dell'Amore

Antica e abituale
Divenuta ormai usanza
Meno male che alla tempesta
Segue la quiete
L'acqua chiara quella torbida
Per fortuna perché il solitario
L'uomo solo con il cane
Il gitano delle vie abituale
Dalle preghiere al vento
Dagli urli alla luna
Ha sepolto la dannazione
Ripulito dalla fuliggine
Il suo cuore affamato
L'ha dissetato
Ora è salita a corte
Divina
Dove abita nell'amore.