Alla musa dormiente

Alla musa dormiente

Ho visto più volte l’ombra della morte accanto me danzare,
ho udito il gioco dei bambini e delle stelle accanto a me fare.

Ho sentito i sogni lontano accompagnare, gli amori invecchiare.

Ora vedo in te l’eco di una musa chiamare.

Dormiente che eri;
viva che sei spenta nei tuoi sogni, chiusa nei suoi pensieri di chissà quale mondo o sopita tra i tuoi ricordi.
Un giorno le tue rosee gote saranno ricoperte dai segni della vecchiaia!

Ma tu o anonima diva nel ricordo di questi versi resterai sempre per me viva;
segnata dagli amori che rapito ti avranno, dai treni e i biglietti che lacrime ricordi
un giorno nel tempo lontano in un’ album staranno!
ma sempre di divina luce poiché da me in un’attimo immortalata.

Nota: questa poesia la scrissi nell’inverno del 2004, ero in treno e questa ragazza di cui raccolsi il biglietto ferroviario se ne andava a Rimini e c’era scritto Hostess e ha dormito sulla mia spalla dandomi l’ispirazione poetica.