Alle correnti

Mi ci vedo a incamerare aquiloni
come attimi di uccelli tramortiti di grida

muovere segni radiosi da gelate,
da ceppi d’inverno.

Strappare la radice a una canzone
nata nel petto,
lanciarla più in là del vicinato.

Cos’è in fondo una porta?
non è legno pronto a fiorire?

Mi studio percorsi a matita, disegno
un viraggio proprio lì, sopra la cima.
Dall’altra parte, ricordo
costruivano nidi
gli amori mai finiti.

Quelli sospesi alle correnti
per leggerezza.