Alle mie figlie
Quel limone venne via dal tronco sganciato al ramo che non aveva senso. Manine ingenue ambivano curarmi, Con la vinilica dei loro collage. Ora più o meno gli manco tre stagioni. Piove come le sbornie e vive quel limone; Immani spazi nella mia memoria, ora alla soglia d’esser donne i collage non significano niente. Giardini pensili strillanti per un fuoco: per loro sarò rogo purché Cristo non veda. Aquile magnifiche staccheranno il volo Dall’alto vedranno viole che curiose Da cuccioli portavano alla bocca, Nei prati stessi dove cifre e armenti crearsi in fila verso i comuni palchi. Pagàno, il vento pregherò per due manine, ali che mai scopriranno barriere a patto che Cristo non mi veda.