Poesia
Amarezza di Coloso
Poi di Francesco, pur Coloso attracca,
e non curante de l’occhi curiosi
cheta li sensi suoi, tutti vogliosi,
s’appressa al Santo, e mesto ad Ei s’attacca.
Col dire mogio, con la voce fiacca:
I miei peccati, o Padre, assai copiosi
ripongo ai santi tuoi piè viniziosi * divini
che di ginepro han più odore di bacca.
Perdono invoco per mia crudeltà,
che cupidigia mi sconvolse mente
e al bene mi sottrasse assai vilmente.
Non ti crucciar pel scarsa umanità;
cambia modo di fare, e finalmente,
di bene soltanto diverrai sciente.
Ciò detto s’incammina verso spiazzo
da donde parte viuzza per Milazzo.