Amico perso
Passai la notte intera ricordando
il suo aspetto gioviale e la sua nobiltà,
e, così, i vecchi tempi sentendo la mancanza
cercando consolazione nella mia tristezza.
Le ore si allungavano infinite,
la mia notte sembrava interminabile,
le pene si alleavano con i miei guai
facendo il mio dolore insopportabile.
Salutai, nascendo la mattina,
tra brandelli di plumbea nebbia,
assiderato di freddo per l'attesa
e la stanchezza dipinta sulle mie occhiaie.
Vicino alla sua tomba, fredda e desolata,
con mano tremante e torbido lo sguardo,
lasciai due crisantemi sulla terra,
ultimo tributo alla sua amicizia sincera.