Amore mio...
Non sarò mai in grado di descrivere cosa sento,
ancor di meno di sottrarmi al suo dominio,
la vita nella sua valanga mi trascina,
sì, mi trascina come quel piccolo fiore d’azalea,
e l’universo intero sembra scomparire lentamente,
attraversando le mie voglie di sottili istanti,
trascina e strappa le radici della mia stessa esistenza ed io combatto,
combatto arduamente,
inutilmente,
profondamente presente,
mi dimeno e mordo i lacci
che ad ogni morso diventano più grandi,
incomprensibilmente grandi,
e sento il vento,
e la notte sfuggire al mio dominio,
la vita trasformarsi e crescere,
l’odio sottomesso e assente,
presente solo il tempo degli adii
e dei ricordi lontani,
ancora strisciano le mie parole,
fuggono,
scappano e dicono quel che non ho mai più detto,
che ho nascosto,
quello per cui credevo la mia esistenza fosse mai comparsa,
giustificazione inutile,
mordace illusione di monello in panne,
audace trovata.