Poesia
Angusto serpente
Fogli bianchi
stesi silenziosi affranti
muti
Muta è la mente
fra pensieri stanchi
Particole pazze
paranoie nei ventri
‐ vite galleggianti ‐
Che accade a questa gente
che morde se stessa
‐ angusto serpente –
rivolta il proprio sangue
ne sputa quando langue
Così ama così odia
così se stessa mangia
E nel terror di vita sua sprecata
all’altra gente grida: ingrata!
Ché se cieco
il dolor è di se stessi
ogni onda d’amor
l’ego malato stressa.