Annamaria

Tutto è andato. Ma non io.
Dici è male, tu
che hai perso la memoria.
Cosa parli, ancora?
Non eravam felici. Io si.
Hai proprio perso
la memoria.

Segni indelebili gli istanti
che sapere non dovrei
pensieri che non vorrei e
risate, tante, tutte quante.
Io ero felice.
Solo… Lo sapevo
non ci sarebbe stato il tempo
si sarebbe alzato il vento
spazzando via le giovinezze di me e te,
giovinette, e di altri gaglioffoni. Sì,
come polvere
ramazzata fuori sulla strada.

Io ero felice e ancora
lo sono, e ancora lo so
che passerà il vento,
che spazzerà e ruberà
lacrime e sorrisi che
non porta via il tempo.

Da dove vieni, nostalgia?
Fuori tempo, su di giri
ma mi guidi sempre a casa.
Grazie.
Dove vai tu?
Con le tue scarpe rotte e la gonna
da furlana. Vai, diritta, ma
hai occhi vuoti, cara
occhi di porcellana
che non vedono un bel niente e scambi
il riflesso del mondo
per te stessa.
Hai perso, hai dimenticato,
sei partita senza me.

Corri pure su quei campi, corri,
ma hai sempre occhi
di porcellana.