Poesia
Antica (in)sofferenza
Le campane a festa
nel mio nido di neve.
Quel giorno soltanto io sarò bella.
Tanto bella da farli voltare
così che possano dire
bisbigliando a una vecchia comare
“guardala, lei è proprio quella
che in adolescenza venne derisa
scostata da anime e santi
è lei che oggi si sposa.”
Che gioia per tutti i parenti
‐ Giornata trionfale e felice ‐
Qualcuno sussurra tra i denti
“Finalmente, ne è stata capace”
Paese di quindici chiese,
tu mi hai vista annaspare nel niente.
Suonerai, quel giorno soltanto,
una dolce campana per me?