Sulla cima del monte sorvola, leggiadra, l’aquila.
Forte, veloce, temeraria, indistruttibile ed inesperta.
Pensa di poter contrastare con la sua forza
L’enorme ammasso di zolla
Che si eleva al cielo sfiorando le nubi.
Così parte e si schianta sulla roccia.
Il cielo piange la sua fine,
il coraggio non fu sufficiente a distruggere qualcosa di più grande,solido di lei.
Il suo corpo inerme
Viene investito dal raggio di sole che squarcia le nubi piangenti,
celebrando con malinconica gioia la sua vana prodezza.
18 aprile 2011
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