Apocalisse
Un silenzio assordante cala sul pianeta,
un velo di tristezza copre il sole.
La vita, un tempo vibrante e ricca,
ora si spegne, inesorabile.
Foreste rigogliose, un tempo piene di vita,
ora sono desolate distese di alberi morti.
I fiumi, un tempo cristallini e impetuosi,
ora scorrono torbidi e avvelenati.
Il canto degli uccelli, un tempo melodia soave,
ora è un lontano ricordo.
Il ronzio delle api, un tempo inno alla vita,
ora è un silenzio assordante.
L'uomo, con la sua avidità e il suo egoismo,
ha distrutto il suo stesso habitat.
Ha cacciato le creature selvatiche fino all'estinzione,
ha avvelenato l'aria e l'acqua.
Ora, l'uomo si trova solo, in un mondo sterile,
con le sue mani sporche del sangue della Terra.
Ma è troppo tardi per piangere,
il danno è ormai fatto.
L'estinzione di massa è in atto,
e l'uomo non ne è escluso.
La sua arroganza e la sua indifferenza
lo hanno portato alla sua stessa rovina.
La Terra si riprenderà,
e la vita tornerà a fiorire.
Ma l'uomo, con la sua stupidità e la sua crudeltà,
sarà cancellato per sempre.