Arenile di sabbia e fine

Oscurità la casa e il suono al tetto balza gira t'attende
ché l’uomo è l’assente a prendere la sua spina a rosa
quella a rovo che mai fu colta neanche in un fiore in dono.
Dall’aspro viene l’interrogativo goccia nascosta che scivola
e contiene al suo bianco fazzoletto arenile di sabbia e fine.
In ascolto la conchiglia nella sua tromba che da sfogo o invita.
Qui il vento stillando non trema steso a terra senz’ali è d’attesa.
Presente e chissà.