Sterili confezioni
Oligarchie sonore
Dominio di esegeti
Preziose assonanze
Esili, tintinnanti dita
Pizzicano con sagacia
Ventri di donne gravide
Quegli occhi, quegli occhi
Cercano lettere nei cassetti,
E quei nomi che non sono più nulla
Quei momenti che non ricordano luoghi
Suonare ancora il violino con graziosi coltelli
Non è questa l’armonia più grande, più leggera, più eccitante?
28 dicembre 2005
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A volte avviciniamo troppo la vita alla realtà.
Quando succede, bisogna fermarsi
e ricominciare a sognare.