Poesia
Arnie
Il crepitio degli spigoli, al sole
svela un cavo d’arnie più selvagge
Mi scaldo le guance ‐Che bella‐
lo dico nello specchio fondo, allo sgualcito lenzuolo
a tutto il peso del miele maturato
nella poesia della costola
giuntura di altre mani ‐ uniche:
qui o in altri luoghi
hanno rapito il sempre, in cambio
di una corona emaciata sulla fronte
Ma io incarno la gioia invernale
l’ascesa della sabbia nelle giornate acriliche
foss’anche per aspettare l’esodo delle cellule
una per una
verso la porta delle lucciole