Asintoti di vento

Ti amo—
come il soffio d’un lume in bilico
nel respiro cieco della notte,
nel vuoto che danza tra le dita
di un’assenza mai pronunciata.

Non siamo,
eppure l’ombra ci conosce,
ci raccoglie nel palmo delle ore
come rugiada su foglie recise,
pronte a morire senza cadere.

Non saremo,
se non nei solchi che il tempo
lascia come vene sulla pietra,
incise d’un silenzio
che ci somiglia troppo.

Ma ci siamo stati,
come il lampo che incendia
la trama segreta del cielo
prima che il buio lo richiuda,
testimone di un fuoco
che non chiede dimora.

E ci saremo—
nelle fenditure dell’istante,
nell’incrinatura del possibile
dove il filo spezzato del fato
si ricuce nel sogno.

Siamo le persone giuste
con la vita sbagliata,
due asintoti di vento
che si sfiorano all’infinito
senza mai toccarsi.