Assisto impotente

Senza volerlo alzo gli occhi al cielo e svicolo come a scansaregli strali celesti nel sentire stranoquel non so che di distacco dalla coscienza incoscientespecchio d'ignaviache a volte riflette l'altra faccia della mia animaE mi sovviene la necessitàd'amare la mia desistenzai momenti del suo mentiree le radici stesse di questa menzognaM'acquieto scrivendo su fogli di vitale mie sofferenzecedute ai fluttidi giorni in tempestavenduti a ingorde viltàe a vane agonie d'infiniti oblii.Cesare Moceo poeta di Cefalù Destrierodoc @ tutti i diritti riservati