attesa
a un’ora prestabilita cala la saracinesca,
non sempre. uno spiffero da uno spiraglio
rincorre il nostro volto mescolando
i respiri nella primordiale ispirazione.
che poi basta cambiar casa,
e trovar una carta da parati,
prima il giallino della parete
con quei due piattini e quei due quadretti
fissavano la tua agonia.
nella nuova vita ascolto sergio mendes,
una bossa del 66 così mi prende quella saudade
che ti solca il viso e la saracinesca
del garage rimane chiusa, anche
l’auto non respira dai finestrini.
infine le cianfrusaglie avvolgono il tuo corpo,
metallo contro pelle, cavetti contro peli,
schermi contro occhi, una partita a due
e le riserve aspettano in solaio nell’attesa
di scendere in campo anche solo
per qualche minuto.