A volte indugio ascoltando
La macchina vitale che
Mi pulsa nel corpo:
Sento il battito cardiaco
Ritmare lievi colpi sordi,
Seguo il flusso sanguigno
Percependone il tepore,
Avverto il palpito delle
Viscere e il vellicare
Della peluria rada
e i guizzi muscolari
e la rigidità delle ossa.
Ogni volta l'auscultazione
Finisce con lo smarrimento
Nelle pozze dei pensieri,
Umori che come acque ferme
Mi ristagnano nel cervello.
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ll mio migliore amico è lo specchio, perché quando piango non ride mai.