Autunno in versi
Stuoli di foglie
dai toni del rame
morbidamente accolgono
il passo felpato di chi
incede su viali scanditi
da filari di alberi…
creature svettanti che
come guglie gotiche
elevano al cielo
infervorati salmi,
mentre rami a guisa di pennello
tratteggiano quadri
di inarrivabile bellezza,
con mutevoli sfumature
che nulla invidiano
al più esuberante degli arcobaleni.
Ocra, vinaccia,
porpora e terracotta
si rinnovano, vividi, a ogni ritorno di stagione,
e nulla perdono in calore e intensità,
come fiammelle che si affievoliscono
per riattizzarsi poi, veementi,
nell'avvolgente crepitio di un fuoco.
Autunno, stagione che, è il nome a suggerirlo,
aumenta e arricchisce, non vedo in te
solo fronde ballerine che prendono commiato
dal palco della vita dopo abili volute,
né serici veli di odalische,
fruscianti sulle note del flautato e doglioso motivo
che, sussurrato da un compassionevole vento
le depone al suolo per
relegarle nel più mesto degli oblii.
Io vedo in te rinascita,
vigore,
ardore di vita prezioso
come un rubino,
ambrosia servita in eleganti calici
rosso Tiziano.