Poesia
Avevo muscoli
Avevo muscoli
fatti di rami
e radici
E avevo parole
per quel che
taci
Danzavo
amministrando
stili
Con la grazia del cigno
in un vorticoso andare
Col grande pregio
castello e
poi regno
del più grande spregio
Nel dileguo costante
dell'allegro andante
Ho recato doni
a statue
in perenne
afasia
Equivocando
la materia
Confondendo
la magia
Avevo muscoli
fatti di fibre
e atlantiche stanchezze
Tenendo i fili
dell'azzardo del destino
che sposta il cielo
Dipingendolo più vicino