Barbarie e barbarismi
Esistono luoghi sulla terra un tempo definiti umani. Chi ne parla narra di un mito che si perde nella polvere tanto è inverosimile.
Non ci restano annali, scritture, supporti ma un solo racconto che si dice tramandato di voce in voce.
Che sia il frutto dell'astuzia di un dio maligno quale ultimo tentativo mirato all'inganno?
Allego il pensiero più congruo che è il precipitato della pubblica discussione tenuta sull'argomento dal Comitato della Finanza:
un aborto del mercato quando i numeri coprivano senza scoprire e niente e nessuno si levava fuori dal coro "quel che conta infine
sono i numeri" non importa a quale costo.
Numeri e costi che all'impazzata corrono nel perfezionamento del genere umano, illimitatamente e con progresso progressivo
sino al punto da non sapere il punto d'arresto, da non potere avere i numeri sufficienti per poter essere altro che numeri.
BARBARIE E BARBARISMI
Se ti trovi dalla parte di chi giustamente ritiene di essere nella parte dei giusti e ignora la giustizia dei penultimi
se l'affanno del mondo è l'affare della tua accumulazione primitiva, se il sudore e le lacrime sono vocaboli di un manuale di economia politica
la barbarie signore e signori è il vostro lasciapassare per l'inferno
Benvenuto nella barbarie del secolo ventiduesimo
a chi allontana le azioni cattive con pensieri degni di un inquisitore gesuitico per poi sinceramente fare ritorno alle cattive intenzioni
per chi almeno la santa domenica non ha dato riposo alla sua efferratezza da kamikaze
a tutti gli apostoli rei confessi dell'abominevole maestria dello strizzare i cervelli dentro è fuori la vasca
impietosamente barbari
se dallo sfracello di un mondo in caduta libera senza mai toccare terra non ancora si osa a volere il cielo stellato che è dentro di noi
si chiami a raccolta l'esercizio della dissidenza incondizionata e si ammaestri pure contro il Leviatano
ai buoni Samaritani dell'uno e trino dio del Profitto
dai puttanieri di stato immeritatamente modesti ma incommensurabilmente smodati
la barbarie dal volto umano
albeggia sui volti svitati dei prezzolati dai valori direttamente proporzionali al proprio valore di scambio
serpeggia nello spirito di finezza dello sterminio chirurgico democraticamente orientato ad occidente
in chi sconfina dal suo orticello intrauterino per nome della Verità unigenita
si dichiara aperta la morte di Dio nel nome di quelli che lo hanno sputato d'amore infinito
amorevolmente barbari
nel doppio legame di chi cinge soffocando
nell'amorevole padre di famiglia e certosino esecutore del Finale Orrore
in noi ostinati a far girare l'occhio dal male mortale come si cambia canale
e felicemente perversi ci si spinge a morire e a far morire
in me e in te non siamo esclusi dal furore quotidiano che per comodo diciamo amore.