Chilometri di occhi
respirano un tempo raffreddato
da rischiose solitudini
e si lasciano scaraventare
da pianerottoli di paura.
Ad un passo dal nulla
un cielo insolito
si colora di lacrime
e si perde in un accento
commosso di buio.
L'assenza di rumore
combatte con uno sfregio
sommerso di tensione deforme.
Mentre la terra tarda a capire
di essere solo un ritratto
per sorrisi scomparsi,
il vuoto osserva le ombre
che ancora sorgono
sopra la follia.
Bisbigli.
La penultima voce
prima di un tremore di luce.
23 giugno 2008
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