Bisogna essere me
Bisogna essere me per capire al volo
che un voltafaccia è solo misero esito
d'essere io l'esatto opposto di una forma
pronta a divenire prodiga a comando
di pose le più varie
a seconda di come schiocchino
pretese e frustrazioni
di voi che transitate con passo ambiguo
in quello che da sempre chiamo
‐il mio vivere sotto sfacciate spoglie
E quindi bisogna essere me
anche per sentire con quale dannata precisione
amabilità mia diventi un freddo fuori misura
per giunta agghindato di asciutti ruscelli
che paiono più dei serpenti
destinati a far d'ogni meta una soltanto
per lì, prima rimpinzarsi di avarizia
e poi strozzarsi tra loro
senza nemmeno l'ausilio di eoliche complicità
Io sono zucchero, mare placido
leggiadra rugiada e forse anche altro
ma per difendermi da voi
divento in men che non si dica sale!
Oppure onda furibonda
o grandine improvvisa
e non posso avvisarvi in tempo
affinché possiate casomai fuggire a gambe levate
perché non so cosa vuol dir premeditarmi
Ma permettetemi di dirvi
che bisogna essere voi, Signori miei
per non sapermi spiegare in base a cosa
osate anche solo ipotizzar di modellarmi
a vostra immagine e arroganza.