C'è un fringuello fuori la mia finestra
Che poi
è tutta la vita che aspetto
un secchio d’acqua in faccia.
Sembra che nessuno lo sappia
che il ragazzo all’angolo spaccia.
La tua vita è come una purga
a ogni pagina mi cadono le palle,
mi ridesto da un sogno condiviso
e scoppio a ridere
mentre piango e mi sento deriso.
Da me stesso.
Sei sempre a parlare con te,
sempre a parlare di te.
Ma prendi quel secchio,
che l’acqua è gelata,
ti dico che è semplice gustarsi la vita.
“Totul ce intempla pentru bine”.
È un proverbio rumeno,
dice che la vita è senza fine.
Che tutto andrà bene.
Al massimo ti toccherà
accendere un paio di candele,
pregare San Crispino
o impegnarti in un balletto
mentre sorseggi vino.
Movimento d’anca
e piroette,
un aperitivo alle sette.
Il rischio non m’appartiene
e ho già le scuse in tasca:
i figli, il lavoro,
poi son bravo a passar
di palo in frasca.
Se piove non vado a correre
che mi viene il raffreddore,
poi l’ho preso
in una giornata di sole.
Giù il gettone
che un altro giorno è andato.
Ho timbrato il cartellino,
ti ho sentito a me vicino,
ho aperto il rubinetto
ed è venuto fuori un getto,
di miseria e nobiltà,
di puttane e soubrette,
di un libro di Crepet.
Non vivo più senza te,
come se te stesso non ti basta.
Non t’appartiene nessuno,
sei solo ma con tanti amici.
Solo a loro dici
che stai soffrendo un po’,
ma in fondo stai bene,
perché così ti conviene.