Cadde
La pietra che fu fossile
o semplice sasso
tra le rime di un salto
e le rime di un brano,
oltre un treno
che passa,
srotolava
della sposa il velo candido.
Tra il mistero
e il canto dei cardi,
ancora limati di spine
ogni pupilla dello sguardo
sperava altrove
laddove...
Cadde ancora
e cadde per sempre,
senza tracce sulla neve
di conigli impauriti,
per il volo alto del nibbio,
che certo del volo immobile
frenetico e sicuro
accettò l'errore,
accettò lo sbaglio e il digiuno.
Forse torneranno
i giorni di primavera,
sulle gonfie nuvole
dense di messi
e promesse
forse
forse...
forse la Pasqua.
Di questa prima rondine
intrepida
che gela
le sue ali piccole,
sul primo trascinarsi del vento,
sullo scuro inverno,
il petto bianchissimo
a te regala
e dimentica.