Mi affaccio all’attesa
prospettiva.
Allora una lecita foschia
nel caldo fondo d’agosto
ci permise comunque
di frapporre Stromboli
tra noi e un tramonto,
ma quest’inverno
infonde la letargia
in colori e forme
e pedante e violento
si ripete nella risacca.
Nemmeno un cenno,
un balbettio di luce,
un vaneggiare da miraggio.
Getto lo spillo del ricordo
e perso il profilo delle isole
attendo il tuo
per scendere dal treno.
da Noci di macadam ‐ Penna d'autore ‐ Febbraio 2007
13 gennaio 2006
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Viviamo nell'immanente, ma ce lo scordiamo costantemente.