Caleidoscopio di Bellezze Sfuggenti

Sotto l'arco d'azzurro dipinto,
dove danza il sole a mezzogiorno,
un enigma sussurra tra i petali del fiore,
che sfiorano l'anima con dolce intenzione.

Chi sono i belli, nell'oscurità dell'ignoto?
Volti sfumati, contorni incerti,
tracce di luce nell'ombra del mistero,
una sinfonia di domande senza risposta.

Vogliono forse l'eco di applausi ininterrotti,
o l'abbraccio silenzioso della notte?
In un balletto di sguardi, mirano il riflesso
di sogni mai nati, di desideri mai confessati.

Dove si celano, questi custodi dell'estetica?
Tra i versi di una poesia senza fine,
o nei frammenti di un tramonto sospeso,
scivolano tra le dita come sabbia dorata.

Quando agiscono, sussurrando all'aurora,
o nell'ombra profonda della mezzanotte?
Forse nell'attimo fuggente tra due respiri,
o nell'eternità di un battito cardiaco.

Che cosa consigliano, gli arbitri dell'attrattiva?
Forse di cercare la bellezza nell'anima,
o di danzare con l'incertezza del destino,
abbracciare il presente senza rimpianti.

Positivi o negativi, gli Icaro dell'idealizzazione?
In equilibrio precario tra cielo e terra,
tra l'estasi dell'adorazione e la caduta nell'oblio,
si librano come foglie al vento dell'opinione.

Così, nell'abisso delle contraddizioni,
sorgono i dubbi, come ombre danzanti.
Chiedo al sapere, alla verità, alla giustificazione,
alla validità della conoscenza: chi sono i belli?

E in questa poesia libera, senza catene,
tra le note di un'arpa invisibile,
cerco il senso nei silenzi delle risposte,
nella danza mutevole dei segreti custoditi.