Calma apparente
In questa calma apparente
es‐trema la voce ritrova un senso
al non vivere che strazia le memorie
non ci è dato sapere ‐ la conoscenza è un niente ‐
in quali storie sarà la nostra posizione
né in quale cielo, all’occorrenza,
troveremo uno spazio ancora vuoto
per le nostre parole che misuriamo a gocce.
Una foglia un semplice relitto un filo d’erba
sorreggono spesso verità precluse
a chi – in apparente stasi – nega il dubbio
e spera.
Nella sera che volge alla deriva, in secca,
siamo ancora soli a decidere l’evento
che domani sarà di nuovo all’alba, sereno,
a nascere un nuovo turbamento ‐ Amore
che scinde del silenzio il vuoto e il pieno.
14 dicembre 2008