Cambio
Cambio,
cambio pelle come la notte
cambiano le stelle.
Cambio,
cambio anima come il mare
cambia il suo lamento
lento
vento
vento che soffia lontano
una mano
che mi tocca la schiena
non sono serena
ma almeno non mi sento più sola.
Cambio
o meglio vorrei cambiare,
vorrei navigare in mari aperti
con cieli tersi
per vie sconosciute
con parole sognate e vissute.
Guardo lontano
indietro
nel buio del mi segreto.
Vedo una ragazza innocente
una bimba sognante
in mezzo alla gente,
una bimba che cresce veloce,
che sente una voce
che ama sognare,
che vuol navigare.
Una bimba che ormai non c’è più,
fiore sbocciato, appassito,
rubato, estirpato
fiore deriso,
tradito,
umiliato,
disonorato.
Fiore di cristallo
Cresciuto nell’asfalto e sommerso
Dal cemento.
Bimba che ormai è donna
diversa
ormai persa
nei meandri della vita che l’ha sommersa.
Tradita,
scaraventata a terra
depressa.
Cambio
Cambio pelle
Come la luna cambia le sue stelle.
Cambio pelle non perché la voglia cambiare,
ma perché sono stanca di aspettare,
di sognare,
di aspirare ad un mondo che non c’è
che non cambia accanto a me.
Un mondo che mi ha fatto cambiare
un mondo che mi ha fatto versare
lacrime infinite.
Ruscello tra le montagne,
acqua che scorre e se ne va,
canale secco ed arido nella città.
Bimba, ragazza, donna,
pelle che cambia e non si ricorda
di lacrime, fiumi, ruscelli e tempesta,
pelle che resta
incisa
sotto la pelle sdrucita.
Marchio a fuoco
che mai se ne andrà,
fiore che non tornerà!