Canto alla Nuova Stagione
Fiori sboccian tra i rami,
volano rondini ai tetti
corrono allegri i bambini
e tra le strade incerte
riamprono i mille mercati coperti.
Il caldo brucia le stradeed acre, sale un odore,
al passo pacato d'estate
giunge la nuova stagione,
portando con se le fiabe d'amore:
C'erano una volta
un uomo e una donna,danzando col mare,
col mare e col vento,
scordarono poi,
il fumo e il cemento.
Ma in lui non v'era più il sole:nuvole di solitudine,buio e mille strane paroleche battono e battono
battono come martello ed incudine. Col sole tornaron soltanto
le noie di vite passate,non sole, ma solo il piantoe lacrime troppo amare,
lacrime ancora non asciugate.
Lei camminava al fiancod'un sogno nuovo nuovoe colorato,Lei non ha e non ha mai avuto il senso del peccato.Lei camminava e intorno nessuno,leggera, avvolta da quel suo profumo. Ma in lui non v'era niente,se non gocce di malincuore:corrodevano piano la mente,corrodevano insistentemente,
corrodevano il fegato e il cuore. Perché pensava di sapereche per lei il suo amoresia come un corvo lontanosopra tetti di nuvole nere
in una notte di nero colore. E pensava di provare
almeno a volareed a vedere il mondo,
il mondo dall'alto
pensa: è il momento
di fare il gran salto!
... Salterà giuda un cornicionechissà che coraggio,
chissà che emozione...
E lei non lo sapeva,
di quella della feritamarchiata sul cuore,
di quell'uomo affranto,
solo, stanco, che vuol farla finita. E così il vento tornò
un poco a danzaregiocando sui tettinelle strade pienedi gente che avanza
illusa per bene
dalla bella stagione
che viene...
Basterà un carezza leggera,
un soffio di sera:
Il vento sarà il suo liberatore,il mondo dei sogni il suo nuovo amore,perso tra i fogli, senza più cuore,dato in pasto a lei che non sa mangiare.