Canto d'amor triste
Inerme, adorno il silenzio
cospargendo d'ali vellutate
l'anima mia d'assenzio:
cupe ombre di senno offuscate.
Lacerata da inquietudini è la mia testa
che annerisce i dipinti della vita
e che mai allegria vedrò nella festa
per questa speranza mestamente sopita.
Pianure d'erba verdi e gialle, generose
lambite da radici e fiori affamati
saranno culla per le spente pose
dei miei magri sogni tormentati.
Ma dopo tutto questa accorata vita
che di sogni ancor mi da vestigi
mi arranca alle spalle, mai sfinita.
Oh sorte, ancor d'inganni m'affliggi!
Vorrei tutto di lei e il suo nome,
disperdere in terra una bava d'amore
che di fame la sazia e fluisce enorme
dai fiumi del mio corpo senza remore.