Poesia
Canto di un bevitore d'assenzio
Caro amico che attendi,
lieto ed immobile nel tuo calice,
le gocce d'acqua che scendono
dalla fontana e bagnano, sciolgono,
l'amata zolletta
che giace su cucchiaino.
I flussi ti intorbidiscono
ti rendono opaco ed amabile,
liberano il tuo potere ed
il tuo aroma irresistibile,
dolce amante di un sorso
che doni percezioni liete
in un rituale lento, eterno.
Pochi istanti ancora e potrò averti
prima di ritirarmi in me e pensare
a come saranno i miei sogni,
a come accarezzi le mie papille.
Portami per mano nelle mie pupille!