Canzonetta al potere
sento disagio da tempo in ogni tempo studiando le ragioni dell’uomo,
nel contesto più recente un elenco di motivi non distante, da quello dei miei avi…
ci sono gli interessi, la vostra finta democrazia,
il vostro concetto di sviluppo, legato solo all’economia,
c’è l’arrivismo, c’è il capitalismo, la liberta’ solo del mercato…
ma non manca la fantasia, manco la borghesia,
forse la liberta’ di stampa almeno solo in teoria…
ma e’ quella d’espressione, di pensiero, di ragione
che vien sempre più minata da una scatola illuminata,
che del progetto criminale di far fuori tutto il dissenso,
regola il compromesso dibbattendo solo dell’eccesso…
spesso c’è chi resta lesso ma di tanto in tanto un crocifisso
regala un po’ di speranza a chi vive per inerzia.
le false idee, le finte ideologie, la repressione delle masse in tutte le liturgie,
sempre canoniche, quasi apostoliche, il pastore dall’altare dà il giudizio da osservare
e le pagine sempre più bianche si riempion di cazzate,
e quand’è finita la messa che finisce sempre in rissa,
quello che esce indenne dalla zuffa era quello in ultima fila,
che ha concertato e concordato che lo scontro non equilibrato
fosse poi trasformato in un epico episodio.
bisogna criminalizzare chi lotta contro il potere
perché c’è rischio che la rabbia non possa essere contenuta da una cella,
c’è bisogno di rinforzi, visto che ne siamo molti
ed è per questo che lo standard e metterci gli uni contro gli altri.
c’è l’alfa, c’è l’omega, c’è la dignita’ e chi la piega,
un dittatore e la sua stregua manca solo una tregua…
c’è una terra di nessuno che qualcuno ha requisito,
qualcun altro fa’ da cassa mentre la gente ci si ammazza,
con la scusa del passato e l’appoggio della nato,
ha distrutto e sterminato commettendo ogni reato.
c’è la verita’ e poi quello che ci raccontano,
il rischio grande e’ che ci convincano,
grazie ad una scatola illuminata attraverso la quale ci controllano…
spesso c’è chi resta lesso ma di tanto in tanto un crocifisso
regala un po’ di speranza a chi vive per inerzia.
cerco ancora nuove parole per raccontare vecchie storie
che continuano ad agire sotto gli occhi di chi tace,
le nuove generazioni, le nuove tecnologie,
nuovi servi, nuovi strumenti ma vecchie monarchie,
oggi manco tanto nascosti,
non viaggiano più in mezzo ai boschi,
fosse solo perché ormai li hanno venduti quasi tutti,
la carrozza oggi è di metallo con assai più di qualche cavallo,
col telaio rinforzato e il copertone rivestito ma resta sempre il blu il loro colore preferito.
comandan grandi eserciti e giocano a far la guerra,
non colonizzan più paesi, non allargano i loro confini,
ma fanno opere affini a tutti i cittadini,
chi si ribella è già perduto, perché di plexiglass lo scudo
mentre il materiale dei manganelli assomiglia a quello dei martelli,
sempre molta attenzione all’appoggio nobiliare che oggi per mestiere fa il banchiere.
sento disagio da tempo in ogni tempo studiando le ragioni dell’uomo,
nel contesto più recente un elenco di motivi non distante da quello dei miei avi…
ci son padroni, ci sono schiavi, ci sono cose che si rovescian solo con le mani,
ci son i sinonimi e c’è l’alternativa, c’è una parte che è ancora viva,
c’è l’imu e pure l’iva, c’è di ribellarsi una necessità istintiva…