Caro me

Caro me,
anche oggi ti devo raccontare
di una giornata uguale alle altre,
di chilometri, di ansie, di sospiri
e facce tristi nelle tristi strade.

È da un po’ che non ti scrivo,
che non ti chiedo come stai,
come procedono i tuoi sogni,
in quale paradiso ora ti trovi

Beato te che trovi il tempo
di ammazzarlo, questo tempo,
con l’arma aguzza della fantasia
viaggiando gaio a mille all’ora,

di qua le curve d’una donna bella
di là segmenti tra nuvole lontane 
al ritmo di certi versi irresistibili
che avrai composto in arcobaleno

Caro me che né ti vedo né ti sento
nell’atto di sincronizzare l’ora
o nei bollenti fumi dei caffè
che io consumo per sentirmi vivo.

Salutami l’immobile carrubo
sotto la cui ombra m’assopivo
in quei speciali caldi pomeriggi
che il mare tuo e mio tradivo.


*Anno di stesura 2008
(tratta da “Appena finirà di piovere” pubblicato in giugno 2010 da Global Press Italia ‐  Prefazione di Angela Ambrosoli)