Cento 37
Ho deciso di prendermi la tua voglia, impressa ma nascosta
sotto la vetta di tante ragioni. Io non ho mai avuto labbra così
divaricate a nord ed il piglio che fa il desiderio insaziabile
fra le tue mani, tu legno e scintilla, miccia e poi cenere.
Ho deciso che avrei dovuto incontrarti prima che fosse notte
se certe volgari curvature dei sentieri mettono in ombra
la gioia e la stanano tardi. Ma io ti ho avuto nel tempo
che era più giusto, come un frutto che attende e poi mestrua
il suo succo, patita a lungo l'acerbità sui rami, poi spacca,
promosso dall'umore del sole. Io ti ho avuto in un giorno
di malaffare, quando pensavo mi fossi svenduta alla
tristezza per sentirmi coperta dalle piogge e dai solstizi
e non sapevo che arrivavi ad allungare la mia vita
della spanna con cui si vergano i sorrisi.