Cento 45

Anche la carezza si fa spina se l'arroventi ed il petalo indossa il
chiodo se l'insulti. La vita dipende da come cresce:  dal giorno
che l'ha svezzata, dal legno e dalla nenia, dal bacio di cui è sporca.
Io sono il resto o restia, il fardello e la pecca, mi mettono
sempre in guardia dalla felicità perchè, dicono, covi sotto
la gonna una spada con cui prende la gamba di chi traballa.
Quando sei arrivato,  io stavo dove avevo sete solo di altra sete
e,incontrandoti alla pagina, ti ho sposato con una vera di parolec
che non sapevano da quale faretra sbocciare. Quella sera di rosso
e di posso, ho ammirato la mia mira ed il bersaglio che diceva
la tua lingua di guai e guaiti. Adesso, se mi guardi, sono ancora
là che provo e calcolo la forza, la piaga del braccio, l'occhio è
un orso in cerca del tuo miele, ma al mio arco non stanno bene
le frecce ,la punta è un'onda che non sa alzarsi. Il mio arco
è un agnello da corda,  cammina con il  capo basso
e fa il sangue di chi lo chiede.