Cento 66
Ho una piega sotto la pelle, dite pure una piaga: un
bordello dove tutti consumano senza pagare.
La bolgia deve essermi stata cucita per rintracciarmi
ed in una stagione di nascosto, di bosco, di fosco.
Credete forse non avrei impedito una macchia
in mezzo alla neve? Ecco perchè mi riconoscono:
ho il marchio, avrò un maschio che non mi dirà mamma,
un fondo di bottiglia dal cui collo non riceverò sollazzo,
una culla senza gheriglio e campane di battaglia ma
senza battaglio. Proverete a disossarmi la colpa per
cui è più facile additarmi che amarmi, proverete come
mi voleste salire da un pozzo. Ma io tornerei là
sotto più in fretta di un pedaggio di nubi incalzate
dal vento. Rassegnatevi: per vedervi ho bisogno
di buio, di muovermi e lesta dove tutto rallenta o finisce.