Cento 68

Nessuno ti merita per come meriti: loro ti
offrono pastura sotto la veste di ambrosia,
e tu ricambi con dosi appariscenti di miele.
Ti adornano di fiele quando sposi il loro sorriso,
ti concedono volentieri un giro di vento, venendolo
caro, come fosse piglio di ali, passo di cielo.
Nessuno ti merita: tu hai l'ingenua cura e generosa
di tessergli una stanza di pose, una trama di applausi,
un Ade di luce, un'ara per ogni bisogno. E loro?
Loro vengono inginocchiati con la doglia del peccatore,
mostrandosi poi abili e lesti nel pretendere incenso
ad ogni parola.  E' tardi per imparare il tuo mestiere,
dovresti solo startene lì, a smettere di bussare.
Nessuno ti merita: abbassa la gonna ed alza la voce, mio cuore,
ogni carezza ricevuta è sciatta copia e vile del tuo modo.
Potranno spacciarla a droghieri di terz'ordine, a sensali
dal gusto volgare: un giorno dal tuo setaccio non
passerà più l' impura recita della gluma.