Cento 73
Adesso che sei invischiato nella mia stagione
come in una cuccia di miele il muso dell'orso,
come una lingua nel muschio, adesso che hai
fatto il biglietto per portarmi via un'altra parure
d'inchiostro che adorni il tuo nome, adesso
mi chiedo quale fra i miei angoli credi
sia ancora da calcolare? Forse non ti piace
il mio neo, quel corvo senza becco che mi sta
sul seno come fosse un pulsante dove riaccendermi
il cuore, forse non ti piace il nodo del mio ventre
arrossato da troppe incuranti settimane di attesa.
Ecco perchè tengo lo sguardo puntato là
sotto come una balia: da sempre mi chiedo
se ho forma di tana o di rovo, se metterò più
piume o più spine.E tu che ti sei imbarcato
su una zattera che si è finta scialuppa, non
hai a volte nostalgia della gomena? Se così
fosse, non darmi quel giorno: prendi il largo
o attracca e lascia che trovi la tagliola
in cui ti ho insanguinato il passo slacciata
come un bottone di sole sfuggito all'asola della nube.