Cento 77

Volevo provarti, sentirmi aggiustata sotto il tuo petto,
essere il peccato e non avere soltanto fama di penitenza.
Volevo assaggiare la resistenza del cuore, scorticarne
il filo sconnesso ed accomodarlo al mio telaio per
farne la trama che sai. Ho recitato la gioia a lungo,
mi venivano bene certe pose, le moine scontate
da fine sipario, poi tu ti sei messo lì come una scheggia
alla replica del mio inutile volteggio ed io ho capito l'assenza.
Sono corsa a struccarmi, ho congedato dal viso la seconda
stesura. Non credo  ci sarà mai rendiconto per il mio osare,
il ricordo è una vestaglia smessa fra la notte ed il giorno.
Di me si parlerà in un corridoio della tua vita, un rumoreggiare
che seguirà le lotterie sul tempo. E tu vi parteciperai con il rispetto
distratto di chi vuole esserci perchè tutti ci sono:  avrai l'attenuante
del cordoglio pacato per uno spegnersi a cui non hai mai assistito.