Cento 8
Questo è quanto ti amo: di rabbia, di forza, di
insano, continuo, indecente tormento.
E se tu solo volessi, mi inciprierei di fuga
da questa stella che mi fa ignara del
male bevuto, del bene sventrato.
E se tu solo potessi, mi vedresti
fissare la cruna dei giorni in cui non sei passato
sperando che marciscano di una brutta caduta,
che sfilino come bavassero.
Questo è quanto ti amo: una foglia che non
stacca la bocca dal seno del ramo, affannata
e perdente. Che succhia fino all'ultimo istante
di calma che avanza: pendente, fallace.
Quando si sente arrivare la morte,
l'aggancio si ostina, ma la salvezza
scivola via dall'unica porta che resta svogliata.