Cento 86
Allora mi hai portato la cura? L'antidoto, il siero?
Non venire se non hai trovato il rimedio.
Spero almeno tu abbia fatto scorta di punti e suture:
ho da accomodare tre tagli in disgrazia che aprono
la bocca ogni volta che vivo. Hai molato bene gli
arnesi? Non sai quanto sia doloroso il morso che
prova e non riesce, che riprova e sfinisce. Ti dico io
la piaga, e dove punge, dove strepita, esonda: tu prepara
l'ago, il filo, la fiala, la benda. Devi rinacciarmi il cuore, riallacciare
il tessuto smagliato da parte a parte, rassettarmi il respiro,
limarne la gobba, lo sconquasso. Allora mi dici la formula per vincerti?
E la ricetta? Quante dosi di sangue e meno quante di attesa?
Funzionerà? Sono qui che pretendo appunti, ho ancora un arto
da recitare e confido mi basti il tuo rammendo.
Ma appena volterai le spalle mi scucirò la parte
più accorta: ti faccio strada con il mio infortunio
perchè tu possa ammalarmi in tempo.