Cento 90
Un treno lo ingoierà e sarà senza colpa:
intestino di vite in partenza, ambasciatore
di latta con dentro il suo nome, il biglietto,
il bagaglio. Un mago che sfrigge sulla
serpentina del mondo. Io ho deluso tutto
il cielo ma sarò puntuale al binario, ho
un cuore che è capo e stazione. Tutto ciò
che ritarda non è la mia pelle. Un treno
lo condurrà come un vassoio con la migliore
portata: venite! Prendete! Occhi miei lividi
di un altro digiuno, pupille, deglutitene bene
le ossa, un bel panorama dal finestrino veloce.
Il treno sarà boccaglio parsimonioso: non
concederà durature immersioni. La bolla nera
verso la superficie saluterà: una mano alzata
a dire l'orario del mare.