Centodue

Proprio ieri, pomeriggio ed un quarto,
ho serrato le labbra, la rosa testuggine
che ti ha sciupato solo di un bacio.
Ho temuto che spuntando molle la
testa di ogni parola dal primo cesareo,
potesse farti padre di tutto il mio male.
Così ho contato la forma della mia carne
divaricata senza ragione e ho sentito
la paura del nido quando il custode è fallace.
Nessuno conosce davvero il mio lutto
che non è di cosa morta, a cui va l'onore del pianto,
ma di vita vigliacca per cui non si ha mai pena fino a che batte.