Centotre
La Costa si lava i venti: scirocco come unguento
sulla tramontana estirpata. Ho visto già
museruole appuntate ai muri a farli di primavera,
le case scrollare l'inverno dai vetri, giardini inquieti
a nuove pubescenze. Non so se amarla così,
imbellettata e civetta sul ramo dei mesi che vendono bene.
Io la preferisco mamma imbolsita e carnosa dietro
la stufa rossa di Ottobre quando tutto è
ancora promessa di sonno. Non amo vederla sui tacchi,
sui rintocchi, sui cocchi di tre Cenerentole afose .
Ma poi mi abituo, la invidio, la spio: lei disinvolta,
felice e brilla di Ferragosto. Peccato che menta,
che mentre si spoglia già tiene il cuore sotto coperta,
che incuta alla messe più gialla
uno spauracchio prematuro di bruma.