Cesare Moceo parla di...Cesare Moceo
Legato a una concezione idealistica e sognatrice della vita,Cesare Moceo da prova di costanti sforzi,nei suoi scritti,di voler usare un linguaggio semplice e sereno sempre alla ricerca di un tono leggero,quasi scontato.Molto sentito,in Lui,è il tema della solitudine,forse a causa di un'infanzia infelice,passata come dice spesso " tra botte cinghiate e fame" tra "pettini strittu e pidocchi" nel desiderio di un silenzio... che gli gratifichi il cuore e l'anima. "Nella mortalità dei miei silenzi,dice,lotto per il mio conoscere,con la stessa passione di un amante della conoscenza" E resta fedele alla sua concezione di vita nella sintesi dei suoi amori,per la moglie,per le figlie e per il mondo in generale,nel costante racconto di tradizioni consacrate rimaste impresse nelle esperienze vissute Questo a volte lo porta a sognare mondi astratti e contemplativi,dove prevale la mitizzazione come scenario esistenziale,a dimostrare di volersi appropriare di pensieri e idealismi di poeti vissuti tra la fine dell'ottocento e gl'inizi del novecento,questi ultimi ad agire d'incoraggiamento pur in allusivi stati d'animo e nei sentimenti in essi evocati.