Che te ne fai d'un cuore?
Che te ne fai del cuore
se lo uccidi ogni momento?
Batte forte il cuor tuo, ed ansima
camminando
di fianco a muri di platino
rosso sangue colorati;
poi si ferma si arresta (così)
langue
per un attimo
‐ soltanto ‐
di paura...
("calma piatta").
Un cavallo alato (vestito di) bianco
morto
fa più accorto
lo smunto viso
della tua donna
una giovin madonna
a cui manca da tanto
un sorriso;
quel cavallo
é stato addormentato
eppoi
ucciso
da un vecchio torto...
(senza viso)
in balia d'un sogno
gitano
cuor tuo non
vede nè ascolta
una mano
sollevata
in pace,
quello un segnale
profano: che lassù
sulle cime innevate
dei monti giace.
Che te ne fai del cuore
se vivi di trasverso
dispiegando ‐ poi ‐ le ali
di sbiego ad un intricato
verso
muto: quel minuto
di vita perso...
Una mattina
aprii la finestra sul balcone;
sulla strada
balbettante
un vecchio eremita
fumava il narghilé
una donna barnabita
col turbante
a due mani
sonava il salterio
ed un bimbo nero cogli occhi
a mandorla piangeva: tre
lampi ‐ tre ‐ (di) rosa nel ceruleo buio.
Che te ne fai del cuore...
rivedo i contadini,
al paese colla vanga
tra le mani
sudati per la fatica
senza domani
ed il prete rosso
che legge il vangelo
in chiesa madre
alle vecchie col velo
e a mio padre giovane;
collla mano santa
di mia madre
mentre mi tiene
i capelli ed accarezza il mio viso
rotondo di bimbo: satana
tende agguati solo
al giorno; giammai
sotto i chiari di luna e le stelle.
Che te ne fai del cuore
quando la neve azzurra già
é diventata cenere
pria che tu
l'abbia baciata
ed il sole
‐ invece ‐
ha cresciuto una barba
piena di vermi?
Che te ne fai del cuore
se (tu)
non ascolti i rumori del mondo
‐ grande uomo ‐
né combatti
le guerre al largo delle onde
di maestrale
o più non giuochi neanche
le partite
già vinte?
Che te ne fai d'un cuore...
così soltanto?
(da: "Quaderni psichedelici", 2017).