CHI LA FA L'ASPETTI
Picchiava forte il sole
quel pomeriggio di Luglio
quando, grondante sudore,
s'arresta all'ombra quel figlio
che spingeva la vecchia carriola
dove, assiso, c'era suo padre
che stava portando all'Ospizio.
Preso un sorso dalla borraccia,
terso il sudore dalla faccia,
s'appresta a ripartire
quando si sente dire:
"Sotto quest'ombra, stanco,
anch'io mi son fermato, un tempo".
"Come stai facendo tu ora,
spingendo la stessa carriola,
tuo nonno portavo all'Ospizio;
sono io che ti ho fatto scuola!
Pare sia diventato un vizio".
D'improvviso si vide lui stesso
disteso su quel "trasporto".
Rifece a ritroso il percorso
con passo alquanto veloce,
perchè nella testa ronzava
del padre la flebile voce.
Lo tenne con se fino a morte,
avendo cura di sua sorte.